Prova grafica: come calcolare i parcheggi / parte 1

A grande richiesta, proviamo a fare un po’ di chiarezza sulla questione del dimensionamento parcheggi.
Sui testi di preparazione per l’esame di Stato Architettura e sui contenuti che circolano in rete c’è effettivamente molta confusione a riguardo. Partiamo allora dalla normativa e andiamo a vedere cosa ci dice.

In materia di parcheggi, a livello nazionale, i riferimenti normativi sono principalmente due:

• Il D.M. 1444/68, decreto attuativo della Legge Ponte (L.765/67), che stabilisce le superfici minime di spazi pubblici di cui deve essere dotato ogni insediamento previsto o esistente su territorio italiano: attrezzature collettive, verde e parcheggi pubblici;

• la Legge Tognoli (L.122/89), che si occupa in sostanza dei problemi legati al boom di veicoli privati nei centri urbani, e che fornisce indicazioni per quanto riguarda i parcheggi pertinenziali ad uso privato.

L’art.2 della Legge Tognoli, riportato anche nella Legge Urbanistica Nazionale L. 1150/42 nell’articolo 41-sexies, ci dice che:

Nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione.

Da qui il famoso 1mq/10mc, che fa riferimento a generiche “nuove costruzioni”.

Il D.M. 1444/68 invece, come anticipato, fornisce degli standard minimi per quanto riguarda i parcheggi pubblici relativi a insediamenti residenziali (Art. 3):

2,50 mq per ogni abitante, in aggiunta alle superfici parcheggio previste dalla Tognoli

ma anche per insediamenti produttivi (Art.5):

Nei nuovi insediamenti di carattere commerciale e direzionale, a 100 mq di superficie lorda di pavimento di edifici previsti, deve corrispondere la quantità minima di 80 mq di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi (in aggiunta a quelli previsti dalla L.122/89).

Vale a dire almeno lo 0,4 della SLP commerciale/direzionale.

Per quanto riguarda le attività commerciali, a quanto appena detto si aggiunge l’art.6 del D.lgs 114/98 che recita:

Le regioni fissano i criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale, affinché gli strumenti urbanistici comunali individuino: a)…b)…c) i vincoli di natura urbanistica ed in particolare quelli inerenti la disponibilità di spazi pubblici o di uso pubblico e le quantità minime di spazi per parcheggi, relativi alle diverse strutture di vendita;

rimandando di fatto alle NTA del piano comunale in cui si sta operando.

Ad esclusione della L.122/89 (Tognoli), i riferimenti normativi fin qui citati si riferiscono a standard urbanistici, vale a dire alle quantità minime di spazi pubblici che il legislatore impone al pianificatore in caso di insediamento nuovo o esistente.

Significa che, a meno che tu non abbia scelto un tema di carattere urbanistico, il dimensionamento dei parcheggi pubblici non rientra nel tuo compito (generalmente l’area di progetto dispone già di opere di urbanizzazione primaria) e puoi procedere al calcolo dei parcheggi pertinenziali con l’equazione data dalla legge Tognoli, anche in caso tu avessi generiche funzioni commerciali al piano terra (che, come esplicitato dall’art. 5 del DM 1444/68 e confermato da questa Circolare ministeriale, dovrai includere nei calcoli).

Nel caso di edifici non residenziali come scuole o “edifici contenitore” (biblioteche, musei,ecc) la situazione è più articolata. In questo caso sarebbe davvero necessario ricorrere alle normative locali e a specifiche indicazioni relative alla zona omogenea di riferimento, cosa abbastanza improbabile in sede di esame di Stato. Per questo, se la superficie di parcheggi non ti viene fornita dalla traccia, puoi limitarti a prevedere un numero forfettario di posti auto per il personale e di parcheggi di relazione per visitatori/fruitori, oltre che una zona di carico/scarico merci o un luogo di sosta e manovra per scuolabus, dimostrando consapevolezza nella suddivisione funzionale delle aree esterne.
Nello specifico, per quanto riguarda le scuole, fai in modo che il rapporto tra l’area parcheggi e il volume dell’edificio (inclusi tutti gli ambienti, al netto delle murature ed esclusi gli uffici e i laboratori) sia di almeno 1mq/20mc, come indicato nell’Art. 2.1.4. del D.M. 18 dicembre 1975

Ricorda infine di prevedere 1 posto auto ogni 50 per persone con disabilità, come prevede l’ Art. 8.2.3. del D.M. 236/89 valido per edifici privati ed edifici residenziali pubblici, ma anche a livello nazionale (e quindi in assenza di indicazioni più stringenti a livello locale) per edifici e spazi pubblici, come ci dice chiaramente l’art 10 del DPR 503/96.

Ora la domanda è: una volta ottenuti i mq di area parcheggio, come si procede? Come ricavo il numero di posti auto? Se sei interessato e non vuoi commettere le ingenuità più frequenti, questo te lo spiego in come calcolare i parcheggi / parte 2.

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